Il ragazzino sotto casa alla conquista di Facebook
Chi legge da tempo il mio blog oppure chi mi conosce di persona sa che identifico con il termine “ragazzino sotto casa” tutti quei finti professionisti del settore web che vendono siti a pochi euro e costruiti senza tener conto di alcuna necessità del cliente procurandogli di fatto solo una perdita di denaro e non un guadagno di visibilità e profitti.
Ebbene questo fantomatico ragazzino (che potrebbe essere il cugino dello zio, l’amico del portinaio, etc) oggi più di ieri ha la strada spianata anche grazie e sopratutto a Facebook ed i suoi gruppi.
Da professionista del web frequento gruppi Facebook che riguardano programmazione, webdesign, seo, innovazione, marketing e startup in cui ogni giorno si discute di svariate problematiche/curiosità inerenti all’argomento del gruppo. Purtroppo però questi gruppi sono anche il rifugio migliore per questi ragazzini che incuranti dei loro dubbi hanno la faccia tosta di porre domande alquanto poco professionali, tipo:
- “Ciao, conosceste un hosting a poco prezzo per il mio cliente?”
- “Devo fare un sito per un bed&breakfast, mi indicate un bel template da scaricare, possibilmente gratuito?”
- “Ma WordPress è veramente free?”
- “Mi aiutate a migliorare questo sito?”
- “Come si realizza la grafica di una newsletter? In HTML?”
- “Devo ottimizzare un sito, quante parole nel meta keywords?”
Le domande più strane e a mio avviso stupide sono tantissime, ogni giorno. Sia chiaro che non ho nulla contro chi sta iniziando a muovere i primi passi nel mondo del web anche perchè questi li riconosci subito e spesso sono tanto umili da iniziare con un sincero “Sono nuovo…” oppure “Sono agli inizi…”. Purtroppo il ragazzino sotto casa nei gruppi di Facebook ha vita facile e mette anche in bella vista il suo portfolio nella descrizione del profilo oppure si fregia di “Lavoro presso me stesso come Webdesigner”.
Che budget metteresti a disposizione per fare il tuo sito web?
Per scherzo e per curiosità il giorno 16 aprile 2012 ho voluto mettere nella homepage del mio sito www.desdinova.it un piccolo sondaggio in cui veniva chiesto semplicemente:
“Che budget metteresti a disposizione per fare il tuo sito web?”
- da 300€ a 500€
- da 500€ a 800€
- da 800€ a 1000€
- più di 1000€
- Periodo: 16/04/2012 – 13/01/2013 (9 mesi)
- Target geografico: Italia
- Risposte ottenute: 65
- Risposte non valide: 4
- Risposte valide: 61
Permettimi quindi di portare alcune considerazioni banali ma necessarie sui risultati ottenuti:
- La maggior parte delle persone vorrebbe mettere a disposizione un budget inferiore a 800€;
- Più di un terzo delle persone vorrebbe spendere anche meno di 500€;
- Un numero esiguo di persone vorrebbe spendere quasi 1000€ senza però superarlo;
- Interessante, ma solo casualità, il fatto che i primi due risultati siano del tutto identici.
- Il web in Italia non ha ancora il giusto peso che merita in quanto molte persone sono disposte a mettere un budget veramente ridicolo (dai 300 ai 500€) per il proprio sito web;
- Un numero interessante di persone (23,1%) non è caduta nel tranello della domanda ed ha risposto a colpo sicuro “più di 1000€” in quanto, senza giri di parole, il costo di un sito internet è sicuramente superiore a tale cifra… oggi più di ieri;
- Vi è ancora molta confusione sul costo di un sito internet in quanto i risultati sono spalmati lungo le opzioni messe a disposizione. Servirà ancora molto tempo prima che i budget delle aziende vengano spostati sul web invece che su altre forme pubblicitarie (ormai vecchie e poco usate).
Client di posta: il nemico delle newsletter
Da esperto di comunicazione e di marketing online ogni giorno vengo messo a contatto con difficili realtà e problemi tecnici spesso insuperabili (ma comunque aggirabili).
Oggi voglio portare 2 considerazioni sui client di posta elettronica (per capirci Microsoft Outlook, Mozilla Thunderbird, Eudora, etc) i quali vengono usati dalla quasi totalità degli utenti sia privati che aziende e professionisti in quanto permettono di monitorare i diversi account di posta posseduti. Il peggio di loro questi programmi lo danno quando si ha a che fare con la realizzazione di una newsletter e nell’analisi delle statistiche della stessa.
Problemi di visualizzazione della newsletter
Problema molto noto ai webdesigner che realizzano newsletter in HTML.
Per spiegare il problema è necessario capire quanto i client di posta elettronica utilizzano, per visualizzare le email testuali e grafiche, un motore HTML del tutto simile a quello dei browser che usiamo ogni giorno per navigare in rete. Come avviene per i siti internet che devono essere testati su ogni applicativo che può essere usato dagli utenti (Explorer, Firefox, Chrome, Safari, etc) anche le newsletter vanno testate e progettate affinchè queste possano essere visualizzate da molteplici client di posta senza procurare problematiche e letture poco chiare. E’ chiaro come spesso serve scendere a compromessi a livello grafico affinchè ci sia una uniformità delle visualizzazioni a discapito di una newsletter più accattivante.
Tracciamento di aperture multiple della newsletter
Problema meno noto agli sviluppatori ma molto indigesto a chi segue e controlla i reports dell’invio newsletter.
Per spiegare il problema è necessario capire come funziona la traccabilità dell’apertura di una email inviata come newsletter: all’interno della email viene inserita una immagine di 1×1 pixel che carica direttamente dal dominio di invio della newsletter; in questo modo dal dominio stesso è possibile vedere quante volte è stata richiamata tale immagine e quindi presumere quante volte è stata vista la newsletter. I client di posta elettronica che possono gestire diversi account email ad ogni apertura della inbox interrogano il server e si posizionano sulla prima email individuata, caricandola. Se ad ogni apertura del client oppure ad ogni cambio di indirizzo di posta configurato non ci sono altre email se non la newsletter questa verrà richiamata aumentando di fatto le visualizzazioni. Il risultato sarà una “falsificazione” delle reali aperture. Capita quindi, tra le statistiche, di vedere utenti che sappiamo per certo poco interessati alla nostra newlsetter ma che generano decine e decine di visualizzazioni.
E tu, quali altri problemi ha riscontrato nella tua newsletter causati dai client di posta?
Come trovare il sistema operativo di un server web dal nome di dominio
Sempre più spesso, da esperto SEO, vengo contattato da possibili clienti che mi chiedono l’analisi del loro sito internet a livello di posizionamento e indicizzazione nei motori di ricerca.
Il report che creo da consegnare al cliente contiene tutta una serie di informazioni riguardanti sopratutto l’aspetto tecnico del sito, la sua struttura, la realizzazione dei contenuti, l’analisi della concorrenza web e successivamente alcune idee per sopperire alle problematiche trovate.
Uno dei punti è l’individuazione del sistema operativo del web server su cui poggia il dominio che mi viene chiesto di analizzare.
In molti casi è di facile deduzione (se le pagine sono .aspx è evidentemente un server Windows) in altri casi un po meno (non è detto che se sono pagine .php sia un server Linux).
Per una corretta individuazione quindi ci vengono in aiuto due piccole applicazioni che, dai risultati ottenuti, ci permettono di individuare facilmente il sistema operativo del server web su cui sta girando il sito.
Eccoli:
http://tclinks.net/web-tools/display_server_header.asp
http://browserspy.dk/webserver.php
Nulla di più facile!